Ho scelto di non vivere a metà
Nelle ultime settimane sono nati tanti discorsi intorno al rate giornaliero da freelance developer: 250 euro al giorno è poco? 300? 400? forfettario o no?
Mi sono annoiato parecchio.
Non fraintendermi, è un discorso centrale nella vita di chi si mette in proprio, io ho combattuto anche solo per trovare il coraggio di chiedere di più e il mercato fa schifo.
Ma quando sognavo seduto in un ufficio di cambiare vita, non pensavo al rate giornaliero o al limite del forfettario, io sognavo la libertà.
La libertà di svegliarmi e decidere come passare la giornata.
La libertà di lavorare da qualsiasi parte del mondo.
La libertà di lavorare a progetti che mi entusiasmassero.
Poi sono diventato freelance e la giornata magari partiva con uno standup, lavorare da soli non è sempre il massimo e fare l’ennesimo form di autenticazione è una rottura notevole.
Ci ho messo un bel po’ ma poi ho iniziato a tornare sui motivi che ti ho scritto prima e a usarli per misurare ogni collaborazione.
Ad ogni cliente ho iniziato a dire che non ho disponibilità full time e che mi devo gestire io le mie giornate.
Mi sono costruito un ufficio in un camper per poter lavorare comodo e viaggiare allo stesso momento.
Ho iniziato a dire di no ad ottime proposte che non mi risultavano interessanti.
Il risultato? Ho ricevuto un sacco di porte in faccia.
Ma ho anche trovato situazioni molto più vicine alla mia soluzione di lavoro ideale.
E ho scoperto una cosa che per me ha cambiato molto: l’entusiasmo è fondamentale per vivere felici.
Ho iniziato quindi ad usare l’entusiasmo come metro di misura per le cose che faccio, per i progetti che mi vengono in mente o che mi vengono proposti, e ora capisco molto più in fretta cosa voglio fare e cosa no.
Ovviamente questo chiude ancora di più il cerchio delle proposte lavorative interessanti (a me ha portato alla conclusione di voler lavorare su progetti miei direttamente, per dire… 👀).
Ma sai cosa? Non voglio arrendermi a dover fare un lavoro che non mi piace, a sacrificare le mie giornate per un qualche obiettivo non mio, a spendere il mio tempo con persone con cui non voglio spendere il mio tempo.
Come direbbe Battisti, ho scelto di non vivere a metà.